
Rovigo – Petrarca 23 – 16 (pt 12 – 6)
Marcatori: 7’, 14’ cp Basson, 17’ cp Minniti, 32’ cp Basson, 35’ cp Minniti, 40’, 48’ cp Basson, 53’ m. Minniti tr. stesso, 61’ cp Nikora, 67’ dr. Basson, 40’ mnt Rodriguez
Rovigo – Come diceva il grande Beppino Prisco (forza Inter!), alpino, avvocato e uomo di sani principi: “il modo più bello di vincere un derby è farlo con un gol in fuori gioco segnato di ginocchio e a tempo scaduto”. Quando si dice: parlare chiaro!
Venendo alla partita di oggi al Battaglini è giusto dire che c’è mancato poco. Infatti, che la meta di Minniti al 53’ sia stata viziata da un in avanti è un fatto (diciamo così) molto probabile. Che grazie a quella segnatura il Petrarca abbia imboccato la strada giusta che lo ha portato a (quasi) vincere il derby n. 156 con Rovigo è un altro fatto. Certo.
Ancora: che la spallata a Rodriguez senza palla non sia costato a Nikora (68’) il giallo, invece, va archiviato alla voce “botta di culo” o “Liperini/Rizzo svegliatevi!”.
A ben vedere, anche il minuto (!!) concesso dal fischietto livornese alle due squadre (ai capitani, al 70’) per “calmarsi e chiarirsi un po’” è roba rara.
Bella, corroborante, roba forte, l’arata (tecnicamente: ingrumata di canottiere) inflitta dal pacchetto del Petrarca a quello rossoblu sui 22 al 75’, su introduzione dell’ex Chillon.
Perdere a Rovigo non è mai una cosa semplice da digerire. Ma il Petrarca visto all’opera oggi sotto la pioggia è squadra che autorizza a pensare a un campionato di soddisfazioni. Perché sa fare (e bene) un buon numero di cose. Purtroppo anche perdere una palla (Nikora) che non chiedeva altro che di essere bloccata e permettere a Rodriguez (uno dei peggiori in campo) di schiacciare sulla bandierina di destra.
Un punto di bonus, come a Mogliano. Poteva andare meglio. Ma c’è tutto il girone di ritorno per… E bravo Minniti (nella foto): tutti suoi i punti del bianconeri e un placcaggio decisivo su Majstorovich lanciato in meta.