di Stefano Miola
Dopo il pareggio in trasferta contro il Cuneo, il Padova torna a giocare all’Euganeo dove domenica alle 17.30 affronterà la Pro Patria.
I bustocchi sono all’ultimo posto della classifica di Lega Pro e in caso di sconfitta contro i biancoscudati anche la matematica li condannerebbe alla retrocessione in serie D. Sono la squadra con il peggior attacco e difesa del campionato con tredici le reti segnate e ben quarantanove quelle subite. Il dieci marzo scorso la società ha comunicato l’esonero di Alessio Pala, affidando l’incarico della gestione tecnica al vice Angelo Mastropasqua, per cercare di imprimere una svolta positiva alla situazione ma senza successo.
Il tecnico schiera solitamente la squadra con il 4-3-3: in porta Cosimo La Gorga; In difesa a destra Douglas, al centro Andrea Pisani e Michele Ferri e sulla sinistra Marcello Possenti; A centrocampo il trio Mario Coppola, Gianluca Sampietro e Christian Jidayi; in attacco Santana, Marra e Mattia Montini.
Dall’altra parte gli uomini di Pillon non devono prendere sotto gamba gli avversari visto che Reggiana, Bassano e Alessandria hanno portato a casa con fatica i tre punti superando i gialloblù con degli stringati 1 a 0. In più non va dimenticato il mediocre pareggio dell’andata con una gara in cui la squadra apparve spenta e demotivata e che alla fine decretò l’esonero di Carmine Parlato.
Negli ultimi allenamenti il tecnico Pillon ha testato la formazione anti Pro Patria tenendo conto dell’indisponibilità di Petkovic e Corti non ancora ristabiliti dai rispettivi infortuni e di Baldassin che sarà assente per squalifica. Neto e Fabiano invece sono stati recuperati. Quindi si ipotizza un 4-4-2 con Favaro tra i pali, Diniz a destra con Fabiano e Sbraga difensori centrali e Favalli a sinistra; a centrocampo Mazzocco e De Risio con Ilari a destra e Finocchio o Petriilli a sinistra; in attacco il duo Neto-Altinier.
Le speranze di riagguantare il treno play-off sembrano minime ma la squadra vuole coltivare fino in fondo il sogno di essere ancora protagonista provando a vincere tutte e cinque le partite che l’attendono e sperando in qualche battuta d’arresto delle prime della classe che possa rilanciarli in extremis.