Un girone 3 tutto veneto e senza le veronesi (non ci stavano) mandate a competere nel numero 2 con emiliane, piemontesi e lombarde, nella serie A ovale 2015-2016 che scatterà domenica 18 ottobre (con un mega derby day di categoria?). Questa la decisione presa dalla Commissione tecnica federale (presidente Franco Ascione) che ha ufficializzato la destinazione delle 24 formazioni partecipanti al prossimo campionato nazionale di quella che è, a tutti gli effetti, la seconda divisione del rugby domestico di casa nostra. Un campionato che, dopo la recente riforma, ha sposato la formula della doppia fase, promuovendo alla corsa per la promozione in Eccellenza (un posto disponibile) le migliori 12 e assegnando all’altra metà del lotto il compito di (provare a) evitare la discesa in serie B. Il girone “made in (tri)Veneto” è, a tutti gli effetti, la fotografia della oggettiva superiorità del movimento regionale della terra dei Dogi, presente ai nastri di partenza della serie A nazionale con ben 8 formazioni. Un terzo del totale. Sempre restando in tema di territorialità, spiace constatare come quello che va a cominciare sarà un campionato “senza sud”, essendo il confine meridionale stabilizzato sull’asse Roma (presente con tre squadre) – L’Aquila. La scomparsa dal panorama del rugby nazionale di realtà come Benevento, Napoli, Catania, sommata al mancato decollo di regioni come la Puglia e la Calabria (per non parlare della Sardegna dove, però, occorre mettere in conto problemi logistici di assoluta rilevanza) non depone a favore di quello sviluppo generalizzato di cui da tempo si parla e su cui (in alcuni casi molto seriamente) si lavora. Detto questo resta la composizione del girone 3 che comprende rappresentanti delle province di Udine (1), Treviso (3, come Roma!), Padova (1) e Vicenza (1). Cus Verona e Valpolicella, come detto, emigreranno verso occidente. Per gli appassionati (si giocherà la domenica, lontano da Eccellenza e Pro 12) un’occasione da non perdere, una serie infinita di partite di cartello che promettono equilibrio, agonismo e (finalmente) tanto e diffuso senso di appartenenza. Ciò di cui (fra le tante altre cose) il rugby italiano degli ultimi anni sente drammaticamente e impellente bisogno. Di sei, tre entreranno nel girone delle elette con obiettivo il “rugby dei grandi”, le altre dovranno sudare fino a maggio per non scendere di un gradino. Pronostici? Difficili. E sconsigliabili (scripta manent!). Ma fa caldo e in caso di evidente e clamorosa cantonata potremmo sempre appellarci alla disidratazione. Perciò: Casale (con un Nicola Benetti nel motore che, solo di piede, vale 250 punti a stagione, forse persino di più), Tarvisium (con Toni Green in panchina e tanta voglia di far bene) e Valsugana (sono amico dell’allenatore) un pelo sopra il resto del gruppo. E occhio alla matricola Paese allenato da uno dei tanti Pavin (forse il più talentuoso del foltissimo albero genealogico di famiglia). E a proposito di amici: un benvenuto in serie A a Pasquale Presutti che guiderà il XV di Firenze (girone 4) e che come assistente si è scelto Luca Martin. Un (altro) po’ di Padova in giro per il mondo ovale di casa nostra.
LA SERIE A stagione 2015 – 2016
Girone 1: Pro Recco, Accademia Nazionale FIR, Junior Rugby Brescia, UR Prato Sesto, Cus Genova, ASR Milano
Girone 2: Rugby Colorno, Cus Verona, Rugby Reggio, RC Valpolicella, Patarò Lumezzane, Cus Torino
Girone 3: Rugby Udine 1928, Ruggers Tarvisium, Rugby Paese, Dopla Casale, Valsugana Padova, Rangers Vicenza
Girone 4: I Medicei, Cus Perugia, UR Capitolina, Cus Roma, Primavera Rugby, Gran Sasso
gs