Giorgio Sbrocco
È già tempo di Italia – Australia, in programma domani alle 20.30, valida per la seconda giornata del Mondiale under 20 di rugby in corso di svolgimento in Lombardia (Calvisano, Cremona, Viadana) e Emilia (Parma). L’Italia del ct Alessandro Troncon è reduce dalla sconfitta all’esordio contro il Sud Africa vice campione in carica, giunta al termine di una partita molto combattuta e per lunghi tratti equilibrata, risolta a favore dei baby Boks grazie (anche) a una superiorità numerica sul finire di primo tempo (giallo alla seconda linea Zanetti) che ha fruttato due segnature in sequenza che hanno generato il 21-5. Bene, nell’occasione, si sono comportanti i due padovani in campo, entrambi del Valsugana: Tommaso Beraldin, schierato all’ala e inserito nel XV di partenza, autore di una prova senza sbavature e di una certa consistenza anche in attacco e Matteo Minozzi, in campo nel secondo tempo all’apertura, capace di usare mani e piedi con perizia e precisione, tanto da meritare una valutazione ampiamente positiva al termine della gara. Molti i veneti nella Nazionale che punta a mantenere un posto fra le 12 migliori formazioni di categoria, ripetendo la bella impresa del 2014 in Nuova Zelanda. Da Mogliano: il pilone Buonfiglio, capitano, l’ala Pierre Bruno, la terza Matteo Cornelli, il tallonatore Edoardo Ferraro, il centro Enrico Lucchin e l’estremo Luca Sperandio. Dei Lyons Venezia sono il centro Lorenzo Masato e la seconda linea Samuele Otis, mentre arriva da San Donà il pilone Andrea Cincotto e dal Benetton Treviso: il flanker Mauro Lazzaroni, dall’ Asolo l’ala Yannick Agabasse, autore della meta che ha aperto Sud Africa – Italia di martedì e dal Petrarca il centro Lorenzo Casalini, che nella passata stagione ha giocato in serie A con la maglia del Rubano. L’Italia vista all’opera a Calvisano (3500 paganti!) è squadra che ha mostrato di aver risolto, almeno in parte, i problemi di affidabilità nelle fasi statiche e nell’organizzazione difensiva emersi nel recente Sei Nazioni. Opposti a un XV di grandi mezzi atletici e di comprovata esperienza anche in campo internazionale, gli azzurri hanno esibito buoni meccanismi di redistribuzione sullo spazio, una più che buona attitudine al placcaggio-recupero e una notevole capacità di far salire la linea e di portare pressione sul fronte allargato. Segnali confortanti che dicono di un lavoro di preparazione ben fatto, di un livello organizzativo di qualità. Sul piano delle individualità, forse, a fare difetto è il talento. Ma non c’è dubbio che quello di Alessandro Troncon sia un gruppo che merita rispetto e la dovuta attenzione. Alcuni momenti della sfida con il Sud Africa ci hanno consegnato l’immagine di una squadra dalle idee (non solo in difesa) molto chiare, capace di alzare i tempi della pressione e di mettere in difficoltà un avversario decisamente più attrezzato e navigato. Sono anche piaciute la disponibilità al combattimento, la voglia di contendere qualsiasi possesso e il tentativo di creare squilibrio a carico della linea avversaria. Tentativi che non sempre hanno prodotto gli esiti sperati ma che, alla fine, ci hanno consegnato un’Italia capace di combattere e di tenere più che dignitosamente il campo. Tenuto conto del livello della competizione: un’Italia da applausi.
Il resto della prima giornata ha detto (solo) cose già note. La più evidente è che l’Inghilterra under 20 è “roba di un altro pianeta”. Opposti a un Giappone in versione vittima sacrificale ma capace di battersi fino alla fine e di uscire fra gli applausi dopo un secondo tempo chiuso in parità (7-7), i bianchi del ct Jon Callard hanno fatto vedere cose davvero notevoli. Mostruoso il loro ritmo avanzante, nonostante l’ottima predisposizione al placcaggio dei giovani asiatici, praticamente perfetti i meccanismi di conquista, geometricamente ineccepibili le linee di corsa, sopraffina la tecnica esecutiva. La base da cui “pescano” i selezionatori inglesi è la più ampia al mondo. E si vede!
Per il resto: tutto come previsto. Hanno (un po’) deluso Francia e Galles (quanto errori!) e l’Argentina che si è arresa all’Irlanda (18 punti di piede su 18) solo sulla sirena. Tutto come previsto, invece, per la Nuova Zelanda (sotto 3-10 in avvio e poi capace di sfiorare quota 70) contro la Scozia e per l’Australia con Samoa (girone dell’Italia), anche se prima di venire a capo del derby del Pacifico i mini Wallabies hanno dovuto patire, soffrire e sudare assai.
Domani il secondo turno
Calvisano
Irlanda – Scozia (diretta Sportitalia 16.30)
N. Zelanda – Argentina (diretta Sportitalia 18.30)
Inghilterra – Galles (diretta Sportitalia 20.30)
Parma
Francia – Giappone
Sua Africa – Samoa
Australia – Italia (diretta Raisport 20.30)
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