Rugby: FIR, ripensaci!




Alcune società del Top12 starebbero per chiedere la ripresa del campionato.
Prima gli interessi economici e poi la salute?
Una proposta sconsiderata.
di Enrico Daniele

La delibera del Consiglio Federale di venerdì che ha dichiarato chiusi definitivamente tutti i campionati annullando di fatto la stagione, evidentemente non è stata gradita da tutti.

Ad esporsi per prima, come era ovvio vista la posizione in classifica, la Femi CZ Rovigo che per bocca del Presidente Zambelli ha contestato la decisione della FIR, a suo dire presa senza che alcuna società venisse interpellata. E questa non sarebbe una grossa novità, visto lo scarso interesse della stessa FIR al massimo campionato domestico.

IL RESTO DEL CARLINO: STOP AI GIOCHI SBAGLIATO
Sulle pagine odierne del Resto del Carlino, eloquente in tal senso il pezzo di Osvaldo Prestia, giornalista della piazza rodigina, che parla di “linee calde” tra i presidenti delle squadre in testa al campionato, intenzionate a chiedere alla FIR il ripensamento sulla decisione presa, invitandolo ad una riapertura di “…un mini campionato da calendarizzare non appena l’emergenza Covid-19 accennerà a passare…“. Infatti, ad accodarsi alla protesta della società polesana, pare se ne siano aggiunte altre e cita il nome di Enrico Grassi, numero uno del Valorugby Emilia.

Enrico Grassi, presidente del Valorugby Emilia, in linea con Francesco Zambelli.

Tuttavia, in linea con Rovigo e Valorugby, paiono esserci anche Petrarca, Calvisano e Fiamme Oro che chiederebbero alla FIR di disputare un finale di stagione tra di loro per l’assegnazione del titolo. Si appellano alle considerazioni del presidente del CONI Malagò, che ha criticato la FIR per aver preso una decisione affrettata e quelle delle altre discipline (basket, volley, calcio) che, a differenza del rugby, stanno temporeggiando sul da farsi.

INTERESSI ECONOMICI PRIMA DI TUTTO
L’articolo di Prestia puntualizza che, comunque, verrebbe prima di tutto la salute: “…nessuno vuol mettere in pericolo giocatori, staff tecnici e dirigenti…” scrive il giornalista.

Una domanda sorge spontanea: “Come si può pensare oggi, con il picco dei contagi ancora lontano e con le morti che hanno superato quota 10.000, una ripresa di allenamenti e poi delle competizioni?”. E ancora: “A chi gioverebbe una ripresa del campionato dopo l’immane tragedia che ha segnato e segnerà inevitabilmente le abitudini di tutti noi?”

È evidente che, prima di ogni altra cosa, ad interessare siano prima gli aspetti economici e Zambelli lo ha chiaramente espresso a gran voce sui giornali. Il Valorugby, in barba ai divieti e speranzoso nella ripresa dei campionati, aveva persino ripreso gli allenamenti.

Petrarca, Calvisano e Fiamme Oro, per ora non si esprimono ma, qualora fosse vera la notizia del Carlino, sarebbero ugualmente allineate allo sciagurato pensiero di Zambelli.

AIUTI ECONOMICI NECESSARI
Il fermo della stagione ha sicuramente penalizzato economicamente tutte le società, questo è innegabile. Come le altre realtà imprenditoriali, bloccate dal decreto ministeriale, anche le società sportive dovranno affrontare una grave crisi di liquidità. Stipendi dei giocatori, rimborsi spese ai dirigenti, pagamenti ai fornitori…sarebbero in grave pericolo. Alcuni giocatori stranieri, specie delle squadre in serie A, hanno già fatto ritorno in patria e si presume che lo stesso faranno anche giocatori stranieri del Top12. Molte società, specie le più piccole, potrebbero addirittura chiudere i battenti.

In questo senso, il Consiglio Federale ha rinviato alla seduta del 1° aprile decisioni in merito al sostentamento economico di tutte le società e, considerata la data, non crediamo si tratti di un “pesce d’aprile” ma qualcosa di assai ben concreto.

ADEGUARSI AL PERIODO
Corre l’obbligo, da parte di tutti, adeguarsi al grave periodo che stiamo affrontando. Una guerra a tutti gli effetti, e la storia ci insegna che dopo la guerra, il periodo di ripresa sarà lungo. A maggior ragione per questa guerra, dove il nemico è subdolo e potrebbe ripresentarsi da un momento all’altro, senza che nessuno se l’aspetti.

Ci chiediamo quanti di noi, amanti dello sport, dopo la ripresa normale delle attività, se la sentirebbe di ritornare allo stadio, in mezzo alla gente, senza quel timore latente che per mesi lo ha attanagliato?

SCUDETTO VIRTUALE
Se proprio vogliamo darlo, diamolo pure a Rovigo lo scudetto virtuale. Nella pochezza del livello in cui è precipitato il massimo campionato di rugby, i rossoblù si sono fin qui distinti per il notevole distacco in classifica sulle avversarie. Oggi sui balconi del capoluogo polesano, su invito di Raffaello “Lello” Salvan, segretario del Panathlon Rovigo, compaiono maglie e stendardi rossoblù, in solidarietà alla società di via Alfieri, e i tifosi hanno deciso di rinunciare al rimborso degli abbonamenti.

Uno scudetto virtuale che possiamo condividere tutti, all’unanimità.

Francesco Zambelli e Raffaello Salvan del Panathlon Rovigo (ph Rovigo Oggi.it)