Annunciati i nomi dei top runners della gara di domenica 22 aprile: sfida Ndiwa-Maina fra gli uomini (ma attenzione a Shumay, per cui garantisce “Rero” Pertile). L’azzurra Rosalba Console torna sulle strade della maratona che l’ha lanciata, per sfidare l’etiope Getaneh
E Abano Terme si prepara a una mezza di alto livello: Maiyo vanta un personale da un’ora e 1’, e c’è la prima filippina ad aver gareggiato ai Giochi Olimpici. Ma anche la Stracittadina da 10 chilometri ha le sue big azzurre: Incerti, Straneo e Dossena
Eccoli qui, i protagonisti della Padova Marathon. Sarà ancora una volta un evento agonistico sotto il segno degli specialisti africani, nell’idea di proporre sia nella prova principale che scatterà dallo Stadio Euganeo alle 8.45, sia nella mezza, al via da Abano Terme alle 10.05, gare veloci e di sicuro interesse.
UOMINI: NDIWA CONTRO MAINA, MA “RERO” SCOMMETTE SU SHUMAY. Il miglior tempo d’iscrizione è quello del keniano Robert Ndiwa, che vanta un primato personale di 2 ore 11’02” e che torna in Veneto con ambizioni importanti, dopo essersi imposto alla Verona Marathon nello scorso mese di novembre. Ndiwa, originario di Iten, nella Rift Valley keniana, debutta sui 42 chilometri nel 2018 con l’idea di farsi un regalo anticipato (il 27 aprile compirà 29 anni). Dovrà guardarsi dal connazionale Paul Maina, che ha firmato il suo primato personale (di 20” più alto rispetto a quello di Ndiwa), imponendosi nella maratona tedesca di Münster. Maina sa, peraltro, di valere un tempo migliore di quello realizzato nell’occasione: «Nelle giuste condizioni so di poter correre sotto alle 2 ore e 10’». Arriva dall’Etiopia Asnake Negawo, che ha gareggiato soprattutto nel suo Paese, ma che, quando si è spostato, ha lasciato una traccia importante: nel novembre del 2017 si è infatti imposto nella maratona di Shaoxing, antica città in Cina, su 5 mila concorrenti. Attenzione, però, anche al keniano Stephen Omiso Arita, che ha debuttato sui 42 chilometri l’anno scorso a Buenos Aires, nella maratona più veloce mai corsa in Argentina, da lui chiusa dopo 2 ore 15’41”. La sorpresa potrebbe però essere l’eritreo Mogos Shumay: a scommettere su di lui è uno che qualcosa ne sa… Ruggero Pertile, che, dallo scorso febbraio, lo ha preso sotto la sua ala e lo allena. Ha realizzato il tempo di 2 ore 16’25” del suo attuale primato sulla distanza a Sidney in una gara in cui vestiva i panni del pacer e nella quale, dopo aver svolto il suo compito, ha comunque proseguito fino al traguardo. Di fatto, i frutti della “cura” Pertile si sono visti subito, perché a fine marzo Shumay ha tagliato il traguardo per secondo alla Stramilano, firmando il suo personale nella mezza. «E già oggi vale un tempo sotto alle 2 ore e 10’», garantisce “Rero”. E l’Italia? C’è e sarà rappresentata da Luca Parisi, atleta in ascesa, nella scorsa stagione vincitore della maratona di Latina.
DONNE: CONSOLE, GETANEH E NON SOLO. Un oro alle Universiadi e due argenti ai Giochi del Mediterraneo, Rosaria (meglio conosciuta come Rosalba) Console torna a gareggiare nella maratona che l’ha lanciata, nel 2001, quando, giovanissima, ottenne la sua prima affermazione di prestigio. Sfiderà la keniana Genet Getaneh, medaglia d’oro a squadre ai Mondiali di mezza maratona del 2008 a Rio de Janeiro con la nazionale etiope. Getaneh ha anche vinto due volte la Great Ethiopian Run nei 10 chilometri, imponendosi sulla scena nazionale, in un Paese che, in quanto a risultati nel fondo e nel mezzofondo, ha pochi eguali. Il suo primato personale di 2h25’38”, realizzato salendo sul podio ad Amsterdam nel 2012, ne fa l’atleta da battere. Proverà a farlo l’etiope Waganesh Amare Mekasha (2h46’08”) già prima a Singapore nel 2014 e spesso protagonista in pista, tanto da aver gareggiato anche in una recente edizione del Golden Gala di Roma nei 5.000. Ma ci proverà anche la croata Nikolina Sustic Stankovic, sul podio a Reggio Emilia nel 2017: si tratta di un’atleta una abituata a macinare chilometri, avendo vinto più edizioni del Passatore e la medaglia d’argento ai mondiali di Ultramaratona del 2016.
MEZZA MARATONA: LA PRIMA FILIPPINA ALLE OLIMPIADI. «Saranno due gare di alto livello, sulla scia della tradizione dell’evento», afferma Giampaolo Urlando, responsabile del cast, ringraziando lo sponsor tecnico Nike per il prezioso supporto. «In più vogliamo riservare un’attenzione particolare alla mezza maratona che scatterà da Abano Terme, attraverso un cast che mette assieme atleti esperti e giovani, che hanno la voglia e le qualità per imporsi».
Qui, in campo maschile, l’uomo da battere è il keniano Rodgers Maiyo (un’ora 01’56” di personale), atleta tanto duttile da imporsi anche al Cross internazionale di Vallagarina del 2016. Dovrà guardarsi dal connazionale Desta Shume Tafa (un’ora 04’14” corso a Huaian, in Cina, nel 2017), dagli ugandesi Nelson Wakama (debuttante) e Anthony Ayeko (un’ora 04’25”, Arezzo – 2017) e dallo sloveno Rok Puhar (un’ora 05’47”, Verona – 2017).
In campo femminile spicca la keniana Alice Mogire Kemunto, forte di un record personale di un’ora 09’57” ma il “personaggio” è Mary Joy Tabal, la prima maratoneta filippina a qualificarsi a un’edizione dei Giochi Olimpici, a Rio 2016. Occhio, però, anche alla portoghese Sara Catarina Ribeiro, valida maratoneta che in carriera ha spaziato fra le più varie distanze, tanto che, nel 2011 ha anche infilato al collo la medaglia di bronzo agli Europei under 23 su pista nei 10 mila metri.
DOSSENA, INCERTI E STRANEO SUI 10. Ma ci sarà una bella sorpresa anche nella Stracittadina da 10 chilometri. Anzi, una tripla sorpresa a tinte azzurre: a impreziosire la più lunga delle tre corse non competitive al via alle 9.15 da Prato della Valle ci saranno Anna Incerti, campionessa europea nella maratona a Barcellona 2010 e finalista ai Giochi di Pechino e Londra, e l’argento dei Mondiali di Mosca e degli Europei di Zurigo Valeria Straneo. In più, a tifare per loro ci sarà la versatile Sara Dossena, plurimedagliata a livello nazionale e internazionale sia come triatleta che da atleta: non potrà correre a causa di un problema al piede, ma farà da madrina delle Stracittadine.