Lusiani e Segato, pionieri d’oro del ciclismo

Mario Lusiani



La prima partecipazione di un padovano nel ciclismo – disciplina che ci regalerà immense soddisfazioni – coincide con la prima medaglia. D’oro. A vincerla è Mario Lusiani che nel 1928, ad Amsterdam si impone nella prova dell’inseguimento a squadre. I suoi compagni sono Cesare Facciani, Giacomo Gaioni e Luigi Tasselli.
L’Italia aveva vinto la stessa prova anche a Parigi nel 1924, ma in Olanda tutti i componenti del quartetto sono cambiati e gli azzurri non sono tra i favoriti. Il turno eliminatorio lo superano senza difficoltà. In semifinale Lusiani e soci affrontano la Gran Bretagna che detiene il primato mondiale della specialità. La gare rimane in equilibrio fino al termine, quando gli italiani riescono a prendere un leggero vantaggio che conservano al traguardo. In finale l’avversaria è l’Olanda che gli azzurri battono piuttosto nettamente.
Mario Lusiani, nato a Vescovana  il 4 maggio del 1903, subito dopo i Giochi diventa professionista. Non riuscirà a ritagliarsi un suo spazio e il successo olimpico rimarrà la sua unica grande impresa.

Guglielmo Segato
Guglielmo Segato

Quattro anni dopo, a Los Angeles nel 1932, è la volta di Guglielmo Segato, un altro nostro ciclista, nato a Padova il 25 marzo del 1906. Che nella stessa gara si mette al collo due medaglie: oro e argento! Spieghiamo. All’epoca si disputata la 100 chilometri a cronometro e la prova era valida sia per le squadre che a livello individuale. Segato fa parte di un terzetto imbattibile, formato oltre che da lui, da Attilio Pavesi (che vince due medaglie d’oro) che precede sulla linea d’arrivo Segato (per il padovano, quindi oro a squadre e argento individuale) mentre l’altro azzurro, Giuseppe Olmo, giunge quarto.
La corsa ciclistica si disputa vicino a Hollywood che da una dozzina d’anni è diventata la città del cinema. La leggenda dice che a riprendere le imprese dei corridori con la sua telecamera ci fosse Charlie Chaplin, il popolarissimo e geniale Charlot. Chissà se è vero…
Anche Segato dopo le Olimpiadi diventa professionista, ma come Mario Lusiani non riuscirà ad ottenere risultati di rilievo.