La lunga notte dell’atletica mondiale regala un sogno a Ruggero Pertile, che sfiora una medaglia e chiude con un quarto posto che rappresenta senza dubbio il suo miglior risultato della carriera. Il maratoneta dell’Assindustria chiude al quarto posto in 2h14’22” una gara corsa con coraggio e determinazione, da protagonista. Sul gradino più alto del podio a sorpresa il diciannovenne eritreo Ghirmay Gebreslassie (2h12’27”) davanti all’etiope Yemane Tsegay (2h13’07”) e all’ugandese Solomon Mutai (2h13’29”).
La medaglia resta a una cinquantina di secondi, il che potrebbe portare ad un pizzico di rammarico, ma il quarto posto è già ora uno dei risultati da celebrare per la spedizione azzurra a questi 15. mondiali: «È il miglior risultato di tutta la mia carriera, ma non sono ancora del tutto felice. Mi dispiace per la medaglia perché non era troppo lontana e io ci ho creduto dal primo metro dopo la partenza– conferma Pertile nel post gara – Ho fatto una gara regolare, conoscendo bene i cambi di ritmo tipici degli africani, anche se qui ho visto i big abbastanza in difficoltà, sudavano tantissimo. Kipsang per esempio era con me, ma si bloccava letteralmente a ogni rifornimento. Ho corso la maratona che avevo in mente, 42 chilometri e 195 metri in cui bisognava fare bene i conti con la benzina che si ha in corpo e dosarla bene fino all’ultimo».
Meno fortuna hanno avuto nella giornata inaugurale gli altri due padovani. Chiara Rosa nel peso si è fermata a 17.54, an una ventina di centimetri dalla dodicesima posizione (della polacca Paulina Guba a 17,73) che valeva la finale. Alla fine 14. posto per la padovana.
Si ferma al primo turno anche Jacques Riparelli, che nella prima batteria dei 100, in gara con il giamaicano Asafa Powell, chiude in 10″41, tempo discreto per l’aviere, ma lontano da un possibile passaggio al secondo turno.