I Globetrotters, magia al di là del tempo, al San Lazzaro

Una "gag" degli Harlem



Giovanni Pellecchia
La Kioene Arena (l’ex palasport San Lazzaro) per due giorni consecutivi è tornata ad essere il “tempio” del basket padovano.
Lunedì pomeriggio, infatti, si è disputata la gara di ritorno dello spareggio interzonale tra il Cus Padova e il Cus Udine. La formazione dell’Ateneo Patavino, allenata da Alberto Anselmi, al termine di un match molto equilibrato è uscita vincitrice nel finale per 75 a 63 (16-10, 36-34 e 51-51 i parziali) e si è così qualificata – anche in virtù dell’81-81 nella gara d’andata – per le Finali a 8 dei Campionati nazionali universitari, che si terranno dal 14 al 18 giugno a Reggio Emilia. L’incontro, che ha richiamato circa un centinaio di appassionati tra cui la formazione del Cus Padova basket in carrozzina che tifava per i “colleghi”, si inseriva nell’ambito dei festeggiamenti per i 70 anni del Cus: prima della palla a due, infatti, il delegato UniPD allo Sport Antonio Paoli ha consegnato la t-shirt commemorativa a Gianfranco Bernardi, il presidente della Virtus prima società cittadina.
Ieri sera, invece, l’impianto di via Ponticello ha ospitato lo straordinario spettacolo degli Harlem Globetrotters. Padova  rappresentava la gara inaugurale dell’Italian Tour 2016 (sette sere in altrettante città fino al 30 maggio). Degna di nota la storia degli Harlem Globetrotters: vere e proprie icone del basket a stelle e strisce, giunti al loro 90° anno di attività (furono fondati nel 1926, quando gli atleti di colore non erano ammessi nelle leghe professionistiche americane) ed entrati a buon diritto nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, da allora sono promotori di pace e fratellanza in tutto il mondo oltre che sostenitori dei diritti umani e di vere e proprie iniziative di solidarietà (recando i messaggi anti-bullismo nelle scuole e portando il buonumore ai malati più piccoli negli ospedali). Lo spettacolo, anche se non ha richiamato il pienone (gli HGT, del resto, erano stati in città l’ultima volta solo tre anni fa, dopo la prima nel lontano 1980), è stato al solito ricco di gag, numeri circensi con la palla e schiacciate mozzafiato… Oltre al coinvolgimento dei più piccoli sul parquet, due però i momenti assolutamente memorabili: quando un’azione intera è stata rivista (o meglio ricreata!) al ralenty e poi in slow-motion e quando due harlem globetrotter si sono letteralmente arrampicati sui canestri!

A proposito di “casa” del basket padovano, da segnalare che il Comitato provinciale della Fip da sabato scorso ha una nuova sede. Abbandonata quella tradizionale, in pieno centro storico (vicolo Calatafimi, vicino Piazza Insurrezione) che occupava da oltre 40 anni, si è trasferita nei più moderni e attrezzati uffici messi a disposizione dal Coni Veneto e dall’Amministrazione comunale nello Stadio Euganeo di viale Nereo Rocco (zona Curva Sud).
E sempre a proposito di sede la Guerriero Ubp, ovvero la squadra nata dal sodalizio tra Petrarca Patavium e Pro Pace Pierobon, pare aver deciso la sua. Dopo aver peregrinato in questa stagione tra Ca’ Rasi alla Mandria e il palasport San Domenico Savio a Mortise, la scelta è caduta su quest’ultimo: confidando nell'”effetto catino” dell’impianto (dove la squadra di Nicola Imbimbo ha chiuso la stagione, contro la Rucker Sanve ora finalista, nel primo turno dei play off) ma soprattutto nei lavori per circa 20mila euro che si è accollata la società. “Abbiamo avviato i lavori per il rifacimento dell’impianto elettrico – ha spiegato il presidente in pectore dell’Unione Basket Padova Antonio Vendraminelli -. Stiamo pensando di sistemare l’illuminazione e predisporre delle tribunette laterali mobili, sul lato opposto all’attuale tribuna che tiene circa 200 persone. In questo modo, la capienza aumenterà fino a 300 posti a sedere”.