«In ogni rione della città dovranno sorgere, mediante pubblica sottoscrizione, dei Ricreatori sportivi per la propaganda sportiva tra i figli del popolo, per la loro elevazione fisica e morale, col dedicarsi ai più svariati esercizi sportivi all’aperto. Potranno iscriversi e frequentare i Ricreatori tutti i giovani di età compresa tra gli 8 e i 14 anni, appartenenti a qualsiasi fede religiosa o condizione sociale. Nessuna tassa sarà dovuta dai frequentatori o dai loro genitori».
Questo progetto, tanto bello, è in realtà stato preparato nel lontanissimo 1921 da Angelo Gardellin, che è stato prima un grande ciclista (campione del mondo dilettanti nel 1906, campione italiano di velocità professionisti nel 1913 e, fino al 1920, atleta di maggior spicco della Ciclisti Padovani) e in seguito un illuminato dirigente.
«Tutti gli iscritti ai Ricreatori saranno equipaggiati gratuitamente del corredo occorrente per dedicarsi più facilmente a quel genere di sport a loro preferito. Al compimento del quindicesimo anno di età, saranno iscritti, a spese dell’Istituzione, a una associazione facente parte delle Federazione sportiva padovana, che coltivi quel genere di sport al quale essi si sono dedicati frequentando i Ricreatori» continua Gardellin. Nel suo programma modernissimo, d’avanguardia lo sport è gratis per tutti, con possibilità di scelta tra più discipline, per poi optare, a 15 anni, per quella cui si è maggiormente portati.
In più passaggi (anche se noi ne abbiamo citato solo uno) Gardellin fa riferimento all’Istituzione. Si tratta di una cosa assolutamente privata, creata appunto tramite pubblica sottoscrizione e priva di qualsivoglia ingerenza politica e religiosa. Gardellin segnava con cura ogni sottoscrizione e mensilmente ne dava rendiconto attraverso i giornali della città.
Angelo Gardellin, all’epoca popolarissimo e più volte consultato per avere suggerimenti e consigli su come costruire il primo “Stadium” polisportivo della città (l’attuale velodromo Monti, inaugurato il 13 febbraio 1916), era uomo di ampie vedute. Probabilmente fu il primo padovano a fare qualcosa di concreto affinché lo sport non solo diventasse alla portata di tutti, ma a tutti realmente si avvicinasse.
Il primi Ricreatorio popolare sorge all’Arcella, nel terreno di Vittorio Colussi. Seguono poi i Ricreatori di Pontecorvo, di Barriera Trento e di piazza Mazzini: tutti nel 1922!
Non tutto però andò come Gardellin aveva sperato, in quanto le pubbliche sottoscrizioni non furono tali da garantire il programma che aveva in animo. Da sottolineare come tra i nomi dei donatori, che l’ex ciclista annota con scrupolo, molti dei maggiorenti dell’epoca non figurino. Gardellin cercherà anche forme alternative di finanziamento, ad esempio allestendo spettacoli teatrali e musicali. Non sarà sufficiente: i Ricreatori funzioneranno solamente il giovedì e nelle giornate festive.
Tuttavia, negli anni a seguire, sorgeranno altri Ricreatori, che saranno il punto di riferimento per centinaia di giovani padovani fino al 1942. Un grande personaggio, Angelo Gardellin, un pioniere dello sport agonistico e poi un dirigente illuminato. Forse troppo avanti per la sua epoca.
* Informazioni tratte dal volume “I luoghi dello sport” di Roberto Bettella