Daciano Cobalchini, atletica e campane




Daciano Colbachini, la famiglia e le campane: quando si entra nello stadio di atletica padovano dell’Arcella (nella foto) si notano due cose, a bordo pista: un calco delle mani di Sergey Bubka, che qui stabilì nel 1992 uno dei suoi record del mondo nell’asta, e una campana.Il motivo di questa seconda presenza è molto semplice: lo stadio infatti è dedicato a Daciano Colbachini, uno dei pionieri dello sport padovano che nell’atletica leggera ha partecipato a due edizioni dei Giochi Olimpici, nel 1912 a Stoccolma e nel 1920 ad Anversa. Nato a Padova il 31 ottobre 1893, Daciano Colbachini proviene da una famiglia di imprenditori storici: i fratelli Giuseppe e Antonio Colbachini infatti avevano fondato nel 1745 ad Angarano, un borgo di Bassano del Grappa, una fonderia di campane che esiste ancora oggi.
Daciano è stato un personaggio storico nell’atletica leggera non solo padovana e veneta, ma italiana. Più volte campione italiano dei 110 ostacoli (nel 1911, 1912, 1919, 1920) nonostante la carriera interrotta dalla Grande Guerra è riuscito a migliorare per otto volte il record italiano portandolo da 16”4 a 15”2 (stabilito a Milano il 25 luglio 1920). Sia ad Anversa che a Stoccolma è riuscito ad arrivare alla semifinale a cinque cerchi.
Ma la carriera di Daciano è stata anche quella dell’imprenditore, a capo dell’azienda di famiglia che nel frattempo si era spostata a Cervarese Santa Croce, ai piedi dei Colli Euganei.
Dopo l’apertura della prima fonderia nel bassanese, entrarono nell’azienda anche altri due fratelli Colbachini, Daciano e Gaspare. Presto la fonderia si fece un nome importante (Giuseppe era un matematico e applicò i suoi studi alla costruzione delle campane) e di fronte all’ampliarsi delle richieste la famiglia decise di spostarsi a Padova, in pieno centro, tra le piazze e Palazzo della Ragione. La crescita procedeva intanto inarrestabile e nel corso dell’800 la diffusione della campane Colbachini era ormai internazionale tanto che oltre alle filiani di Milano e Roma furono aperti uffici in Turchia e Grecia. Nel 1898 Papa Leone XIII autorizzò la denominazione di “Fonderia pontificia”, mentre la sede si trasferiva fuori città.

Oggi Colbachini non è solo fonderia, ma un gruppo internazionale attivo nel campo della gomma.

(tratto dal libro di Paolo Donà “Piacere Padova & Complimenti, Padova”)