Nessuna vittoria, ma un’esperienza positiva e la consapevolezza di aver comunque sclato le gerarchie del calcio gaelico europeo. La Dropkick Padova Gaelic Football ha partecipato alle fasi finali per il terzo anno consecutivo alle finali europee, che a Vienna hanno chiuso la stagione ufficiale del calcio gaelico europeo.
Dalla capitale austriaca i trofei principali sono andati in Belgio. Infatti, sia la squadra maschile che femminile del Belgium GAA hanno vinto i rispettivi tornei senior, affermandosi come la più importante realtà di calcio gaelico in Europa.
Il torneo prevedeva una formula a più livelli: un livello senior A, dove si sono scontrate le squadre più forti, un livello senior B/intermediate e un livello junior. Questa differenziazione ha come scopo quello di permettere a tutte le squadre di affrontarsi in maniera equilibrata. L’assegnazione ai differenti livelli è stata decisa dalla federazione GAA Europe in base al livello delle squadre ed ai risultati ottenuti nei tornei regionali precedenti le finali.
Dopo aver giocato le precedenti finali nei livelli junior, quest’anno il Padova Gaelic Football è stato assegnato al livello intermedio: i padovano sono la prima squadra italiana ad aver giocato ad un livello superiore al junior.
Un salto di qualità conseguenza degli sviluppi della squadra in termini di gioco che si è migliorata progressivamente nel corso dei tanti tornei disputati.
Da un punto di vista tecnico purtroppo la squadra ha pagato in termini di risultati questo salto di qualità. Zero vittorie ma esperienza comunque positiva. Bel gioco e qualità tecniche in evidenza, che hanno suscitato l’apprezzamento per la squadra italiana (non scontato per una squadra così giovane), non sono bastati a compensare l’inesperienza e la scarsa concretezza in fase realizzativa, pecche accentuate dal livello superiore delle squadre affrontate. I ragazzi capitanati da Matteo Calore inoltre contavano alcune assenze eccellenti come quella di Andrea Podetti.
Dopo le partite con Zurigo e Den Haag, i Paddies hanno affrontato squadre del calibro di Monaco di Baviera, Nordic (selezione delle squadre della scandinavia) e Berlino. Dodicesimo posto finale e consapevolezza di aver preso la giusta strada giusta per diventare sempre più forti e un punto di riferimento per il movimento italiano.
La formazione: Simone Zecchin, Elias Elias, Federico Ghezze, Matteo Calore (cap.), Alvar Sanz Castillo, Michele Pasquotto, Denis Conte Casagrande, Marco Russo Di Martino, Costantino Martella, Filippo Szczepnyj, Davide Finotti, Giacomo Pinaffo, Gabriele Barella, Vincenzo Duca, Mauro Ferrari, Roberto “Obo” Vieno, Maurizio Codogno.
