A colloquio con Alessandro Battistin il giorno dopo la sconfitta (12-13) sul campo del Vicenza che ha ridotto drasticamente le probabilità che la formazione biancoceleste di Altichiero entri nel ristretto gruppo delle tre squadre ammesse ai play off promozione. “La classifica non ci condanna ancora definitivamente” osserva il tecnico. “I punti ancora a disposizione sono teoricamente 10, e noi affronteremo nelle due ultime giornate Casale e Udine, nostre dirette concorrenti. Non faccio calcoli, non ho preparato alcuna tabella. Una cosa è certa, anzi: due. Adesso il nostro futuro dipende anche da cosa faranno i nostri avversari e da come i risultati delle altre sfide impatteranno sulla nostra classifica”.
*La seconda?
Che non lasceremo nulla di intentato per portare a casa il massimo dei punti disponibili. Vogliamo chiudere la prima fase della stagione a quota 26. Se basteranno per i terzo posto: bene, se non saranno sufficienti…
*… bene lo stesso?
Ovvio che sia così. È La legge dello sport. Però, dovesse andare come molti ritengono che vada… non potremo, tutti insieme esimerci dall’operare un’attenta analisi di quanto è accaduto. Riconoscendo, se del caso, alcune nostre inadeguatezze.
*Non è stata la prima fase che speravate. Cosa vi è mancato?
In generale direi l’esperienza, intesa come qualità e quantità del vissuto dei giocatori in rosa. Allestire una squadra immettendo forze fresche in percentual importanti e significaive per gli equilibri della prestazione collettiva non è operazione facile in assoluto. Noi ci abbiamo provato e qualcosa, alla luce delle tante partite perse di misura, ritengo doveroso riconoscere che sia mancato. Il bicchiere mezzo pieno deriva dalla certezza che quanto seminato in questo campionato ci ritornerà sotto forma di processi di formazione in essere e in nuovi soggetti di qualità in campo. Non subito, purtroppo… Ma lo sapevamo.
*La sconfitta di Vicenza è maturata nel primo tempo…
Siamo sempre stati sotto nel punteggio, al riposo indietro di 13 lunghezze. Poi in avvi odi ripresa abbiamo preso in mano le redini dell’incontro e in campo ci siamo espressi su discreti livelli di efficacia. Non à stato sufficiente a girare la partita. Anche se gli ultimi 10 minuti li porterò a lungo con me per le tante occasioni mancate e per alcune colpevoli leggerezze che ci hanno limitato nel momentio di massima tensione.
*Ha pesato di più la paura di sbagliare o la voglia di strafare, tipica dei giovani?
Domanda dalla risposta impossibile. Si tratta di concause, misurarne e pesarne le eprcentuali… Mi arrendo. Diciamo che si sono viste entrambe le cose. Non ci siamo fatti mancare nulla!
*Come giudica il Valsugana di dicembre rispetto a quello di inizio campionato?
Migliorato nelle fasi di conquista, nei meccanismi di distribuzione nello spazio e anche nella guerra sui punti d’incontro.
*Segno che il lavoro fatto finora sta pagando?
Non in termini di risultati del campo, devo ammetterlo. Ma in valore assoluto quella delle due ultime uscite è una squadra che sa cosa fare e lo sa fare discretamente bene. Un pizzico di fortuna in più e saremo qui a commentare un altro campionato.
*Dovesse essere play out, sarà guerra aperta con Verona, Paese , forse Lumezzane e Udine, con Cus Torino nelle vesti di vittima designata…
Suppongo di sì. Anche se poggi preferisco non considerare già tutto deciso. Domenica c’è Casale. Stiamo a vedere come va a finire questo 2015 e, se del caso, prepariamoci allo scontro decisivo che aprirà il 2016. Lo sport è come la vita: continua.