Per chi ama lo sport è un giorno triste. A 68 anni di età si è spento Joahn Cruijff, uno dei più grandi calciatori di sempre, soprannominato da Sandro Ciotti, il Profeta del gol.
Cruijf, non ancora ventenne, si affacciò alla ribalta europea con la maglia dell’Ajax di Amsterdam, la prima squadra a praticare il calcio totale. Ossia (quasi) privo di ruoli, perchè tutti i giocatori sapevano fare un po’ di tutto e correvano come mai si era visto in un campo di calcio. Di quella formidabile squadra Cruijff era la stella indiscussa. Talento, classe, velocità, personalità e una capacità di andare il gol in tutte le maniere come mai più si è visto.
Il 31 maggio del 1971, a Rotterdam, nella finale di Coppa dei Campioni l’Ajax affronta l’Inter. Nel primo tempo i nerazzurri riescono a resistere alle sfuriate degli olandesi. Nella ripresa Cruijff decide di mettersi in proprio. Segna le due reti che consegnano vittoria e Coppa alla sua squadra.
Nelle interviste del dopopartita un giornalista domanda a Lele Oriali, preposto alla marcatura del fuoriclasse olandese: “Ma è davvero così forte questo Cruijff?”. Risposta fantastica da parte del mediano dell’Inter: “Non lo so; non l’ho mai visto”.
Con la maglia della nazionale olandese, ai mondiali del 1974, Cruijff fa impazzire tutti. Gli Orange arrivano in finale. Fischio d’avvio. Johan prende palla, scatta velocissimo fino ad entrare in area. Dove viene steso. Calcio di rigore e Olanda in vantaggio per 1-0. Poi la Germania riuscirà a vincere per 2-1, ma negli occhi di tanti appassionati, quella partita dura appena un minuto. Tutto il resto è noia.