di Stefano Miola
Dopo cinque anni il Padova torna a Gubbio per affrontare la formazione locale in un match che si annuncia ad alta tensione visto il delicato momento che la squadra sta affrontando dopo lo stentato inizio di campionato e in particolare il pareggio casalingo contro la Maceratese. L’ultima trasferta a Gubbio infatti risale al 10 dicembre 2011 nel campionato di serie B quando i biancoscudati guidati da Alessandro Dal Canto persero di misura 1 a 0 (goal di Graffiedi al 43′ del primo tempo) dopo una gara piuttosto sfortunata e sotto gli occhi di numerosi tifosi scelsi in Umbria anche grazie al pronta dell’Immacolata.
Oggi la situazione è sicuramente diversa e nel attuale torneo di Lega Pro sono gli Umbri ad occupare la parte sinistra della graduatoria con un terzo posto ad un solo punto dalla capolista Venezia. E, nonostante i proclami della vigilia, i biancoscudati stentano a tenere il passo delle prime. L’undici umbro è reduce dal successo esterno contro il Feralpisalo ed è guidato da Giuseppe Magi che schiera i suoi uomini con un 3-5-2 speculare a quello del Padova e ha fino ad ora confermato tre successi di cui due in trasferta facendo un po’ di fatica in fase realizzativa (5 goal all’attivo) ma dimostrando delle ottime doti di contenimento tanto da trovarsi appaiata al Pordenone che insieme al Venezia è apparsa la formazione più in forma del torneo.
Il tecnico Brevi, oltre alla situazione psicologica di tutto l’ambiente che appare piuttosto depresso, deve fare i conti anche con due assenze pesanti per infortunio: quella di De Risio a centrocampo alle prese con un fastidio problema muscolare e quella di Neto Pereira in avanti che in settimana dopo un infortunio in allenamento ha subito l’asportazione artroscopica di un frammento di menisco e sarà lontano dai campi di gioco per almeno un mese. Brevi ha provato in settimana anche un inedito 4-4-2 ma alla fine potrebbe confermare il classico 3-5-2 con l’innesto di Mazzocco al centro e Fattacci o Germinale a fianco di Altinier.
Si tratta di una trasferta sicuramente insidiosa ma potrebbe un’ottima occasione per invertire la rotta e dare finalmente un’iniezione di fiducia a tutti coloro che credono in un Padova protagonista.
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