2016-17; annus horribilis del basket padovano?

Le "Lupe" alla cena di fine stagione



Giovanni Pellecchia

Forse non è il caso di essere così drastici. Per almeno un lustro di anni, infatti, la massima espressione del nostro movimento è stata la C1, una categoria inter-regionale. Al tempo stesso, però, non c’è di che rallegrarsi. A livello maschile, Broetto Virtus in serie B e Guerriero Ubp in serie C Gold non hanno centrato i play off, che pure erano obiettivi dichiarati di inizio stagione. Nel femminile, invece, il Fila San Martino di Lupari dopo l’esaltante stagione chiusa al quarto posto è uscita al primo turno.
La Broetto Virtus, alla sua seconda stagione nella terza serie nazionale, dopo aver sulla carta rinforzato la rosa nel mercato estivo (in particolare l’asse play-pivot, con la riconferma di Stojkov giunto a gennaio e l’arrivo di Nobile ovvero uno tra i centri più forti della categoria) e dopo l’ottima partenza che aveva illuso tutto l’ambiente (4 vittorie su 4 e primato solitario) ha finito per scontare una stagione contraddistinta da troppi alti e bassi. Spesso, all’interno della stessa gara. La formazione di Massimo Friso, infatti, ha perso diverse gare nelle quali sembrava in totale controllo (a partire da quello sciagurato derby veneto con la Rucker Sanve, squadra neopromossa e in lotta per la salvezza ma che vanta un 2-0 negli scontri diretti) a causa di micidiali break negativi. Carenze tecniche? Caratteriali? O di organico? Il dibattito durerà per ampia parte della post season, anche perché potrebbe incidere sulle stesse scelte di mercato. Intanto sabato sera al palasport di Rubano con Desio, in una sorta di passerella finale per entrambe le squadre (in palio il 9° posto), c’è comunque da onorare la stagione salutando il proprio pubblico. “Abbiamo mancato i play-off che volevamo fortemente come consacrazione della squadra tra quelle più importanti della terza categoria – commenta il direttore generale Nicola Bernardi -, ma questo non deve far giudicare come insufficiente l’esito di una stagione che ha tanti motivi per essere valutata positivamente. Per le analisi ci sarà tempo più avanti, per ora limitandoci a constatare che Padova ha ormai una squadra considerata parte integrante della categoria, che ha giocato alla pari con tutti e dopo queste due stagioni di ritorno nelle categorie nazionali nessuno mette in discussione la credibilità della nostra società. Quest’anno la Broetto ha consacrato un nuovo protagonista in Marcone Lazzaro e ha portato in nazionale Under 20 un prospetto tra i più interessanti, Matteo Ferrara. Non male, lanciare due padovani nei palcoscenici più alti del basket nazionale…”.
Delusione più grande in C Gold, è stanza senza dubbio quella della Guerriero Unione Basket Padova. L’espressione del sodalizio – tra Petrarca, Pro Pace e Pf Cadelfa -, al secondo anno (e dopo i proclami iniziali di voler raggiungere la serie A), non ha centrato i play off. Evidenziando limiti nell’allestimento della rosa dopo la partenza del capitano Basso (andato a Vicenza in B), che nella prima parte della stagione li aveva nascosti “cantando e portando la croce” (viaggiava a 17,4 punti di media chiudendo spesso in doppia cifra pure ai rimbalzi): la formazione di Nicola Imbimbo, dopo la sua partenza, ha vinto una sola gara con la poi retrocessa Castelfranco grazie a una tripla allo scadere di Mabilia. «Purtroppo non possiamo considerare in modo positivo la nostra stagione – commenta Antonio Vendraminelli presidente Ubp –. Ci saremmo aspettati di assorbire meglio l’uscita di Giovanni Basso a gennaio, ma così non è stato. Siamo stati falcidiati dagli infortuni e allenarsi sempre a ranghi ridotti non è stato semplice. A lungo andare, i risultati si sono visti, anche se alla fine abbiamo “toppato” soltanto un paio di partite. Non siamo stati neppure tanto fortunati. Prendiamo atto che l’annata non è andata come avremmo voluto. Dovremo cambiare imparando tutti dai nostri errori. Ripartiremo anche con una nuova impostazione per il settore giovanile, che d’ora in poi avrà un ruolo ancor più importante».
Le uniche gioie dell’annata, come ricordato, arrivano dalla serie A1 Femminile. Dove il Fila San Martino di Lupari ha centrato con pieno merito l’accesso al “tabellone nobile”. La squadra di Larry Abignente, che pure durante la stagione regolare si era tolta non poche soddisfazioni (comprese le vittorie di prestigio con Schio, Lucca e due volte la stessa Ragusa) e che martedì 11 ha celebrato la quarta stagione nella massima categoria nella cena al ristorante “Da Belie” a San Martino di Lupari, è però uscita con un secco 2-0 nei quarti con Ragusa. “Brucia da morire, credo che per quanto fatto vedere durante il campionato meritassimo di portare almeno la serie a gara3 – ha spiegato il coach -. A differenza delle ultime due stagioni quest’anno, nonostante tutti i pronostici ci fossero contro, sono convinto che avessimo buone chanche di passare il turno. Posso solo complimentarmi con le ragazze e ringraziarle, sono davvero molto orgoglioso di tutto quello che abbiamo fatto quest’anno. Stagione dopo stagione stiamo crescendo sempre di più, ormai il gap con le squadre di vertice si è assottigliato”.